San Giuseppe Calasanzio (1557-1648)

Pp. 542-544, Libro Storia dell’Istituto Cavanis - Congregazione delle Scuole di Carità.

Titolo: Storia dell’Istituto Cavanis – Congregazione delle Scuole di Carità 1772-2020

Autore: Giuseppe Leonardi, CSCh

Numero di pagine: 3.793

Lingua: ITALIANO

Anno: 2022 (*Aggiornato 2023)

Parole Chiave:

Congregazione Cavanis, educazione cristiana, Marco Cavanis, Antonio Cavanis, Venezia, pedagogia, vocazione, spiritualità, formazione giovanile, missione educativa, carisma, scuola cattolica, storia ecclesiastica, apostolato, congregazione religiosa, povertà educativa, Chiesa cattolica, evangelizzazione, comunità religiosa, tradizione.

Riassunto:

Quest’opera offre un ampio e documentato percorso storico sulla nascita, lo sviluppo e la missione educativa della Congregazione dei Padri Cavanis, fondata dai fratelli Marco e Antonio Cavanis a Venezia nel XIX secolo. Attraverso un’accurata analisi delle fonti, Giuseppe Leonardi ripercorre i momenti chiave dell’espansione della Congregazione in Italia e nel mondo, mettendo in luce la vocazione alla formazione cristiana e civile dei giovani, in particolare dei più poveri. L’autore evidenzia inoltre la spiritualità cavanisiana, fortemente radicata nella pedagogia dell’amore, nell’apostolato educativo e nella fedeltà alla Chiesa. L’opera si conclude con una riflessione aggiornata sulle sfide e prospettive della Congregazione nel contesto contemporaneo

8.1 San Giuseppe Calasanzio (1557-1648)

Fondatore dell’ordine dei Chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole pie (detti in Italia Scolopi) è il patrono “principale” della Congregazione delle Scuole di Carità. Si tratta di uno dei punti forti della devozione e dell’ispirazione dei nostri venerabili fondatori. Questo santo fu “il modello preferito a cui essi ispirarono la loro vita di educatori e di sacerdoti. Da lui assimilarono le proprie preferenze per la gioventù specialmente povera, la donazione di se stessi nel pieno disinteresse e nell’assoluta gratuità delle scuole per tutti gli alunni indistintamente, offrendo la possibilità di andare a scuola gratuitamente e a tutti senza distinzione». 

P. Giovanni Paoli nella sua testimonianza dice che P. Antonio, «Fin da quando cominciò a recitare l’uffizio divino, diceva d’aver concepito un’altissima stima di questo gran santo, leggendone nel breviario le letture. Quando poi intraprese ad aver cura de’ giovani, e vi si dedicò, non appena seppe che in Chioggia alcuni pii sacerdoti eransi preso questo santo per protettore, delle loro scuole e de’ giovani, deliberò di costituirlo protettor principale del suo Istituto. Quindi si cominciò fin dall’anno 1806 a solennizzare con la maggior pompa possibile il dì 27 agosto; la qual pompa di anno in anno per opera di lui andò sempre crescendo; e con il tempo la solennità aumentò sempre più».

Del «santo» o «del nostro santo», cioè S. Giuseppe Calasanzio, si parla 164 volte nell’«Epistolario e Memorie», cioè negli scritti pubblicati dei nostri venerabili fondatori e 72 volte nella Positio; a titolo comparativo, le citazioni di S. Giuseppe (sposo di Maria padre putativo di Gesù) sono 35 nell’«Epistolario e Memorie» e 10 nella Positio.

Si recita ogni sera in onore del «nostro santo», una preghiera nelle Preces della comunità; prece che è composta da un responsorio, e da un’orazione proveniente dalla colletta della messa di S. Giuseppe Calasanzio. Dal 1990 si recita questa preghiera con la formula preliminare: «Per la nostra Congregazione e per tutti gli istituti della Famiglia Calasanziana». 

Sfortunatamente questa preghiera è forse l’unico atto di pietà che facciamo verso il nostro primo santo patrono. Bisognerebbe ampliare la nostra devozione e ricominciare a celebrare in comunità la sua festa cambiando però la data che cade durante le vacanze estive in molti paesi; tale festa che per noi Cavanis è molto solenne, è stata anche riconosciuta dalla Santa Sede come solennità, nel nostro caso, e anche il cambio di data per la festa «pro pueris» . Nel nostro Istituto era usanza chiamare il nostro patrono semplicemente S. Giuseppe, tanto che per distinguerlo dal santo padre putativo di Gesù, quest’ultimo lo si chiamava tra noi «S. Giuseppe sposo».

Si è parlato di S. Giuseppe Calasanzio comedel «patrono principale». Ma chi è allora il secondo patrono? La cosa non è chiara e le nostre costituzioni e norme non ne trattano. Ci sono due possibili «candidati»: S Vincenzo de’ Paoli e S. Gaetano Thiene. 

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