Box: il Risorgimento d’Italia

Pp. 569-573, Libro Storia dell’Istituto Cavanis - Congregazione delle Scuole di Carità.

Titolo: Storia dell’Istituto Cavanis – Congregazione delle Scuole di Carità 1772-2020

Autore: Giuseppe Leonardi, CSCh

Numero di pagine: 3.793

Lingua: ITALIANO

Anno: 2022 (*Aggiornato 2023)

Parole Chiave:

Congregazione Cavanis, educazione cristiana, Marco Cavanis, Antonio Cavanis, Venezia, pedagogia, vocazione, spiritualità, formazione giovanile, missione educativa, carisma, scuola cattolica, storia ecclesiastica, apostolato, congregazione religiosa, povertà educativa, Chiesa cattolica, evangelizzazione, comunità religiosa, tradizione.

Riassunto:

Quest’opera offre un ampio e documentato percorso storico sulla nascita, lo sviluppo e la missione educativa della Congregazione dei Padri Cavanis, fondata dai fratelli Marco e Antonio Cavanis a Venezia nel XIX secolo. Attraverso un’accurata analisi delle fonti, Giuseppe Leonardi ripercorre i momenti chiave dell’espansione della Congregazione in Italia e nel mondo, mettendo in luce la vocazione alla formazione cristiana e civile dei giovani, in particolare dei più poveri. L’autore evidenzia inoltre la spiritualità cavanisiana, fortemente radicata nella pedagogia dell’amore, nell’apostolato educativo e nella fedeltà alla Chiesa. L’opera si conclude con una riflessione aggiornata sulle sfide e prospettive della Congregazione nel contesto contemporaneo

Box: il Risorgimento d’Italia 

Il termine “Risorgimento”, letteralmente “rinascita” o “risurrezione”, indica il movimento politico-culturale di liberazione e unificazione d’Italia, e indica inoltre, nel complesso, buona parte del periodo della storia italiana del XIX secolo. Al termine di questo periodo, i re della casa Savoia (re del Regno di Sardegna comprendente la Savoia, il Piemonte, la Liguria e la Sardegna), unificano l’Italia annettendo progressivamente al loro regno di Sardegna tutti gli altri stati della Penisola (la Lombardia, il Regno delle Due Sicilie, i ducati di Lucca, Modena e Reggio, il granducato di Toscana e lo Stato Pontificio; poi il Veneto e Mantova; molto più tardi il Trentino e Trieste). 

L’Italia ebbe una storia gloriosa ai tempi della Magna Grecia e in quelli degli antichi Romani, ma successivamente fu invasa, dominata, divisa in numerosi piccoli o grandi stati, spesso controllati o dominati dall’estero, tanto che nell’aprile del 1847 Metternich diceva che l’Italia non era null’altro che «una mera espressione geografica». C’era comunque una lingua di fondo italiana in gran parte letteraria, mentre permanevano dialetti molto diversi fra loro e una splendida tradizione culturale tipicamente italiana. Inoltre la situazione geografica di separazione dagli altri paesi europei attraverso la catena delle Alpi e i mari ne faceva un territorio molto differenziato e naturalmente separato dal resto dell’Europa da confini fisici. L’appartenenza a una nazione italiana era sentita tuttavia solo da una piccola parte di italiani composta da intellettuali, artisti, aristocratici illuminati, classi borghesi.

In qualche stato italiano, durante il XVIII secolo, furono favorite delle riforme di carattere liberale che in qualche modo incentivavano lo sviluppo delle idee di libertà e unificazione, ma la scossa fu data principalmente dall’influenza della rivoluzione francese e della dominazione napoleonica, con la diffusione dello spirito illuminista e rivoluzionario in una forma più

chiara e più diffusa. Dopo la proclamazione della repubblica in Francia (1792) ci furono congiure repubblicane, duramente represse, a Torino, Genova, Napoli, Bologna e Palermo (1794-1795). A queste si aggiunsero delle insurrezioni contadine e operaie in diverse regioni d’Italia negli anni Novanta. Lo spirito rivoluzionario e le idee giacobine e liberali si diffusero ancor più durante la presenza delle armate napoleoniche in Italia (1796-1815). 

La conquista di Venezia per mano di Napoleone (1797 e 1802) significò l’istituzione di un governo personale, guidato dal fratello Luigi Napoleone, e la cessione di Venezia all’Austria con il trattato di Campoformio. Napoleone eccede e contravviene agli ordini del suo Governo, il Direttorio, ottenendo una sorta di legittimazione internazionale. Egli pertanto, pur essendo stato inizialmente atteso dagli intellettuali italiani come un liberatore, contravviene sia ai principi liberali, sia agli ideali risorgimentali. L’unificazione di alcune regioni della Penisola italiana, più tardi del Regno d’Italia, nel 1805, rappresentano una prima unificazione parziale della penisola anche se in realtà sotto una dominazione straniera.

Il Congresso di Vienna (23 settembre 1814 – 9 giugno 1815) ripristina la situazione italiana precedente, (l’unica a non riottenere la situazione antecedente a Napoleone fu proprio Venezia), alla condizione in cui versava nel 1796, cioè in quella di una costellazione di stati, sotto l’egemonia austriaca. Le idee e la voglia di libertà e d’unificazione del paese erano però ancora vive. Movimenti e associazioni, club e circoli letterari si svilupparono, spesso come copertura ufficiale di società segrete considerate sovversive dai diversi governi tra le quali i Carbonari e la Giovine Italia

di Giuseppe Mazzini. Tentativi d’insurrezione si manifestarono a Napoli, Alessandria (Piemonte) e Milano (1820-21). Altri moti ebbero luogo più tardi a Modena e Parma (1831). Il Risorgimento era iniziato.

L’Austria e il suo impero furono un grande avversario del Risorgimento, dell’indipendenza e dell’unificazione. L’impero temeva di perdere la sua influenza e il suo dominio coloniale o semi-coloniale della Penisola, come avvenne gradualmente, nell’arco di un secolo, in tutto e per tutto. L’Inghilterra invece salutò di buon grado il movimento di liberazione italiana senza tuttavia intervenire direttamente; la Francia intervenne militarmente in Italia a volte a favore, altre volte contro (tra l’altro aiutò l’Italia, con interessi propri, nel 1848-49 e ancora nel 1859). La Prussia si alleò con l’Italia nel 1866.

I progetti risorgimentali d’unificazione italiana furono numerosi, tra i quali si ricordano:

  1. Progetto repubblicano, diGiuseppe Mazzini, con la sua associazione segreta “Giovane Italia” e i gruppi associati, e di Giuseppe Garibaldi.
  2. Progetto federalista, ovvero quello di una federazione di stati italiani riuniti sotto la presidenza di papa Pio IX, fortemente voluta da uomini come Vincenzo Gioberti, Massimo D’Azeglio e Antonio Rosmini.
  3. Progetto monarchico, che prevedeva l’unificazione e la liberazione d’Italia attraverso un re che si facesse carico dell’unificazione sotto

    forma di Regno. Il re in questione sarebbe stato quello di Sardegna, Carlo Alberto di Savoia-Carignano (1848-49), e poi suo figlio e successore Vittorio Emanuele II, soprattutto con il primo ministro Camillo Benso conte di Cavour, disposto a continuare il suo progetto sino alla vittoria.

Le principali fasi del Risorgimento sono:

  1. Le insurrezioni del 1821 e del 1831.
  1. La prima Guerra d’Indipendenza (1848-1849), in cui il regno di Sardegna uscì sconfitto.
  2. La seconda Guerra d’Indipendenza (1859) che riuscì a unire al regno di Sardegna quasi tutta la Lombardia.
  3. L’impresa di Garibaldi e dei “Mille” (1860), che conquistò la Sicilia e tutto il sud della penisola italiana e la consegnò al re Vittorio Emanuele II.
  4. L’occupazione della Romagna, delle Marche e dell’Umbria da parte dell’armata sardo-piemontese (1860), di passaggio per raggiungere Garibaldi.
  5. La fondazione del Regno d’Italia (1861), con capitale inizialmente a Firenze, poi a Roma.
  6. La terza Guerra d’Indipendenza (1866), con la conquista del Veneto e di Mantova.
  1. La conquista del Lazio e di Roma (20 settembre 1870), che diventa capitale d’Italia (Giugno 1871).
  2. La conquista del Friuli orientale, del Trentino e dell’Alto Adige o Südtirol, quest’ultima una provincia di lingua e cultura germaniche, di Gorizia e di Trieste, con l’Istria, come risultato della partecipazione italiana alla Prima Guerra Mondiale (1915-1918). Questo conflitto è talvolta chiamato in Italia quarta Guerra d’Indipendenza.


Il Risorgimento non è solo un movimento politico e militare, ma anche culturale, di carattere romantico e nazionalista, che fa riferimento ai tempi gloriosi dell’impero romano e alle radici culturali italiane. 

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